Sulforafano Attivato: tutto il potere antiossidante dei broccoli

Sulforafano Attivato: tutto il potere antiossidante dei broccoli

Quando sentiamo parlare di stress ossidativo viene spontaneo pensare ai radicali liberi, ovvero molecole altamente instabili e reattive. Non sono nemiche dell’organismo (non del tutto). Queste infatti svolgono dei ruoli fondamentali per il suo corretto funzionamento: intervengono nella regolazione dell’espressione genica, nella comunicazione intra-cellulare ed entrano in gioco nel sistema delle difese dell’organismo.

Tuttavia, una sovra produzione di radicali liberi, dovuta a fattori ambientali (inquinamento, fumo, alcol, farmaci, stress psicofisico prolungato, attività fisica intensa) e fattori endogeni può causare gravi danni all’organismo.

È possibile sostenere e potenziare l’attività antiossidante (già naturalmente presente nel nostro organismo) attraverso un’efficace integrazione alimentare. Le protagoniste, a tal proposito, sono le crucifere, ossia una classe di verdure che rivestono un ruolo fondamentale nella dieta. Parliamo di broccolo, cavolfiore, cavolo cappuccio, i cavolini di Bruxelles e molti altri. Queste sono ricche di vitamine, minerali e composti con una potentissima azione in grado di aumentare l’attività di enzimi epatici coinvolti nella detossificazione dell’organismo, riducendo il rischio di insorgenza di diversi tipi di tumori.

Ciò che fa delle crucifere un alimento così importante è la Glucorafanina: ovvero un importante fitonutriente, precursore del Sulforafano, appartenente ad una categoria di composti chiamati glucosinolati, contenuti naturalmente nelle verdure crucifere, ma principalmente nei semi e nei germogli di broccoli. La glucorafanina viene convertita in Sulforafano per opera dell’enzima Mirosinasi.

RaphaMyr è un integratore naturale a base di estratto di broccoli ad elevata titolazione in Sulforafano. Mediante una procedura coperta da brevetto, l’integratore presenta anche la Mirosinasi, di origine naturale e ottenuta dalla stessa pianta dell’estratto. Come già detto la Mirosinasi garantisce l’attivazione del Sulforafano, ovvero il principio con la vera attività biologica.

Il Sulforafano appartiene al gruppo di composti isotiocinati, ed è identificato dagli studiosi e da numerose pubblicazioni scientifiche, come il più potente induttore naturale degli enzimi della fase 2, ovvero una classe di enzimi localizzati nel fegato e responsabili dell’eliminazione di sostanze tossiche.

Tuttavia, è importante specificare che il Sulforafano in natura non esiste, ma è presente solo il suo precursore: la glucorafanina. Nei broccoli freschi la glucorafanina e l’enzima Mirosinasi sono presenti nella cellula vegetale su due comparti diversi, tramite la triturazione o la masticazione vengono in contatto e si ha l’attivazione del Sulforafano. Ma questo meccanismo interessa esclusivamente i broccoli crudi.

Mentre il Sulforafano glucosinolato è stabile al calore, la Mirosinasi è termolabile, quindi con la cottura viene a mancare l’attivazione del Sulforafano, e di conseguenza viene compromessa l’attività antiossidante dei broccoli.

In RaphaMyr l’enzima Mirosinasi è contenuto direttamente nelle capsule garantendo di conseguenza l’attivazione del Sulforafano ed una maggiore biodisponibilità.

Si tratta di un potentissimo antiossidante e detossificante in capsule, in grado di eliminare i radicali liberi in maniera indiretta: ovvero inducendo l’attività degli enzimi disintossicanti di fase 2. Questi effetti sono prolungati nel tempo in quanto viene innescato un meccanismo che si protrae nel tempo. A supporto dell’azione antiossidante è stato dimostrato che il Sulforafano è in grado di aumentare l’espressione del gene NRF2 che incrementa la produzione di molecole antiossidanti.

Per questo il Sulforafano è particolarmente indicato nella prevenzione di malattie legare allo stress ossidativo: malattie neurodegenerative, cardiovascolati, diabete, cancro e aging.

Anche nell’ambito dell’oncologia i benefici non mancano: infatti il Sulforafano inibisce la crescita delle cellule cancerogene e induce il processo di apoptosi, inoltre dagli studi è emerso che è in grado di lavorare in sinergia con i farmaci chemioterapici, amplificando l’efficacia antitumorale.

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